Quando si cresce può succedere che ci si convince di non essere più in grado di assaporare la magia dei bambini. Ci si convince che la fantasia non sia una cosa importante. Ci si convince che non sia possibile tornare bambini. Ma non è sempre così. A volte basta ruzzolare in un prato, salire su una giostra, fare una giravolta sulla sedia dell’ufficio durante una giornata difficile, cantare davanti allo specchio o sotto la doccia oppure fare la guerra con i cuscini.
Piccoli gesti che si possono fare ogni giorno. Piccoli attimi che riportano alle risate che non finiscono mai, al senso di libertà che scorre nelle vene, alla felicità che non dipende da cosa si possiede o si raggiunge.
Queste le sensazioni che ho provato durante le mie ore di tirocinio a contatto con i piccoli degenti e ho cercato di rendere l’ambiente ospedaliero più accogliente allo scopo di sdrammatizzare l’impatto del bambino e della sua famiglia con la struttura sanitaria.